È quella con polarizzazione variabile nel tempo di impulso, riproposta in via sperimentale da uno studio dell’Istituto di Nanotecnologia del Cnr pubblicato sulla rivista ‘Light Science & Applications’. Questo tipo di luce, che alterna tutte le polarizzazioni possibili nella durata di un centesimo di miliardesimo di secondo, potrebbe trovare applicazioni in campo medico per i trattamenti con laser selettivi ma anche per aumentare le prestazioni di sistemi lidar e radar per il telerilevamento e il monitoraggio dell’atmosfera