L’eugenolo: potenziale antivirale contro il COVID-19

Una collaborazione tra l’Istituto di nanotecnologia del Cnr e le Università della Calabria e di Saragozza ha mostrato che la piccola molecola di questo composto naturale inibisce la proteina 3CLpro del virus SARS-CoV-2, fondamentale per la sua replicazione. Lo studio pubblicato su Pharmaceuticals apre nuove prospettive, da approfondire con ulteriori ricerche.

“I composti di origine naturale sono un possibile punto di partenza e spesso presentano alcuni vantaggi: struttura molecolare semplice e facilmente modificabile, assenza di brevetti, facile reperibilità e basso costo”, afferma Bruno Rizzuti, ricercatore del Cnr-Nanotec di Rende e primo autore del lavoro. Lo studio è stato condotto in collaborazione tra l’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Rende (Cnr-Nanotec), il Dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione dell’Università della Calabria e l’Istituto spagnolo di biofisica e sistemi complessi dell’Università di Saragozza.

“Il nostro team di ricerca aveva già condotto studi sulla quercetina come molecola da utilizzare contro il COVID-19. I risultati del nuovo lavoro hanno mostrato che l’eugenolo, una piccola molecola naturale, è in grado di bloccare l’attività enzimatica della proteina 3CLpro, la proteasi principale utilizzata dal virus SARS-CoV-2 per la sua replicazione”, prosegue Rizzuti. “L’eugenolo, rispetto alla quercetina, è attivo ad una concentrazione circa dieci volte inferiore. Si tratta del composto non-sintetico più potente trovato finora contro il virus SARS-CoV-2, anche se sono necessari altri studi per migliorarlo”.

La scheda

  • Chi: Cnr-Nanotec, Università della Calabria, Università di Saragozza
  • Che cosa: Sub-micromolar inhibition of SARS-CoV-2 3CLpro by natural compounds; Bruno Rizzuti, Laura Ceballos-Laita, David Ortega-Alarcon, Ana Jimenez-Alesanco, Sonia Vega, Fedora Grande, Filomena Conforti, Olga Abian, Adrian Velazquez-Campoy; Pharmaceuticals, 14: 892, 2021, DOI: https://doi.org/10.1038/s41467-021-23978-0

Per informazioni:

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  • Comunicato stampa CNR - Link
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